Non ci avevano detto che c’era la pace?
Ucraina – Russia, la guerra spiegata a bambine e bambini. Scriveva Gianni Rodari: “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno, né di notte, né per mare, né per terra: per esempio, la guerra”.
25 febbraio 2022
Ma non ci avevano detto che c’era la pace? Anche gli adulti ci avevano creduto a questa storia. Non è che le guerre non ci fossero più perché in Paesi che ci sembrano tanto lontani si combatte ancora e per le motivazioni più futili. Mai però, da più di 70 anni, si erano imbracciati i fucili nel cuore dell’Europa. Gli adulti non hanno mentito e non pensavano che il 24 febbraio 2022 un leader di una potenza tanto forte e tanto importante per le decisioni di tutto il mondo, come la Russia, potesse davvero attaccare i vicini ucraini.
Se cerchiamo un perché che possa avere umanamente senso non lo troveremo mai, perché la guerra non è mai giusta. Proviamo allora a spiegare le ragioni politiche di questo atto di invasione contro una nazione europea schiacciata da un Paese che non ha rispettato le leggi e tutti gli accordi di pace internazionali.
Perché è accaduto? Tanti anni fa la Russia era un unico grandissimo Paese che conteneva dentro di sé anche i territori dell’Ucraina. Dal 1991 l’Ucraina diventò uno stato separato con le sue leggi e con il suo Presidente. In alcune parti del Paese, tra queste la zona del Donbass, c’era chi voleva invece riunirsi a Mosca. Dal 2014 le pressioni da parte della Russia per riavere il Donbass hanno iniziato a essere sempre più frequenti, ma sono state bloccate dalla diplomazia, ovvero dal dialogo tra i capi delle varie nazioni, per trovare un accordo. Anche stavolta si pensava che nessuno potesse mai più ritornare a invadere un Paese vicino, come accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale.
All’alba di giovedì 24 febbraio 2022 il presidente della Russia Vladimir Putin, con la scusa di liberare la zona da sempre filo russa del Donbass, nella parte est dell’Ucraina, ha invece dichiarato guerra al Paese e le sue truppe hanno invaso i territori ucraini a suon di bombe e di carri armati.
L’Europa e gli Stati Uniti ora devono decidere come rispondere all’attacco di Putin a un popolo amico, mentre la capitale Kiev è stata attaccata e molta gente ha lasciato le case per rifugiarsi nelle metropolitane che, in questo momento, sono una specie di rifugi antiaerei, cioè zone sottoterra che proteggono dai bombardamenti.
Vedere queste immagini in televisione ci ha riportato a tanti anni fa e a scene che non volevamo che si ripetessero mai più perché, come diceva Gianni Rodari, ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare, né per terra, per esempio la guerra.
Erika Saggiorato