Ucraina, le prime vittime sono i bambini
Il conflitto costringe donne e bambini a lasciare le proprie case per trovare la salvezza. Sono già oltre un milione e mezzo le persone in fuga
7 marzo 2022
Pullman in viaggio per portare in salvo, primi tra tutti, i bambini. Alcuni sono con le loro mamme, altri sono soli (tanti sono i bambini che hanno lasciato gli orfanotrofi). In questi giorni i telegiornali ci mostrano immagini durissime di disperazione e paura. Le prime vittime della guerra in Ucraina sono i bambini. Sono fragili e indifesi. “I minori hanno bisogno di protezione, in particolare i bambini sfollati e in movimento, a rischio di separazione familiare, di violenze di genere e per mine e residuati bellici”, si legge sul sito dell’Unicef.
Nell’articolo Come prepararsi ad accogliere i bambini dell’Ucraina, pubblicato su Vita il 4 marzo scorso, la giornalista Sara De Carli intervista la professoressa Paola Milani, docente di Pedagogia sociale e pedagogia delle famiglie all’Università degli Studi di Padova, referente nazionale di PIPPI, il programma di intervento per la prevenzione dell’istituzionalizzazione: “I minori che stanno arrivando arrivano insieme a mamme e nonne, mentre i papà restano in Ucraina. Arrivano sì anche minori che hanno fatto il viaggio da soli, ma non sono minori non accompagnati: si ricongiungono alla mamma o alla nonna che è già in Italia per lavoro. Queste sono le prime due situazioni, al momento le più numerose. La terza è quella di minori che arrivano dagli orfanotrofi, che da noi sono stati chiusi nel 2001 ma che in diversi paesi dell’Est sopravvivono”.
Intanto Save the children ha creato uno spazio caldo e accogliente per i piccoli rifugiati ucraini che stanno arrivando in Romania, a Siret. “Sono bambini infreddoliti e spaventati, dopo giorni e giorni passati all’addiaccio, senza cibo né acqua. Alcuni sono molto piccoli e, con le loro mamme, sono stati costretti a lasciare le proprie case, spesso senza riuscire a portare con sé nulla se non i vestiti che hanno addosso”, spiega Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save the children al confine tra Ucraina e Romania.
“I nostri operatori li accolgono, organizzano giochi di gruppo, i più piccoli trovano giocattoli che non sono riusciti a portare con sé durante la fuga. È uno spazio che restituisce loro serenità e calore dopo un viaggio terribile. E grazie al sorriso dei loro bambini anche le mamme riescono a trovare qualche minuto di serenità”.
In Italia l’associazione M’aMa-Dalla parte dei bambini, la rete delle MammeMatte, si è stretta attorno alle mamme ucraine e segnala: “Sono state già raccolte più di 16mila disponibilità di famiglie aperte a una accoglienza consapevole di nuclei mamma-bambino e minori ucraini”.
Donazioni per Croce Rossa italiana, UNHCR e UNICEF
Redazione Prime Pagine
(foto di copertina: lo staff di Save the children accoglie e gioca con i bambini nello spazio allestito al confine tra Ucraina e Romania. Credit: Giovanna di Benedetto / Save the children)