Per chi osa volare
La scuola ricomincia e le vacanze sono ormai lontane. Il tempo delle avventure però non è finito e Samantha Cristoforetti e Stefano Sandrelli ce lo fanno rivivere in “Nello spazio con Samantha”, un libro che svela cosa fanno gli astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale.
Cosa c’è lassù? Da dove arrivano tutte quelle luci che illuminano la notte? E oltre le stelle che cosa c’è?
In tanti hanno provato a immaginarlo, a raccontarlo; in molti l’hanno studiato e oggi quell’affascinante infinito che da sempre ci attrae, può essere studiato proprio dallo spazio. In un laboratorio speciale, a circa 400 kilometri dalla superficie della Terra: la Stazione Spaziale Internazionale.
In questo laboratorio spaziale è stata anche Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea, che è andata nello spazio con le missioni 42 e 43, tra il 2014 e il 2015. Ma cosa vuol dire studiare lo spazio in un laboratorio così particolare? Samantha, insieme a Stefano Sandrelli, lo racconta con semplicità, rivolgendosi ad Anna e Luca, due bambini che le scrivono proprio mentre lei è nello spazio. Tutto nel libro Nello spazio con Samantha, edito da Feltrinelli Kids.
La Stazione Spaziale non ha più segreti tra docce con asciugamani speciali, acqua potabile che viene dalla propria pipì, ammoniaca, unghie difficili da tagliare. Tutto è diverso lassù in cielo, in assenza di peso. Anche cercare piccoli oggetti contenuti in sacchetti, per non parlare dei voli che si fanno alla minima spinta e delle speciali palestre fatte in modo che gli astronauti possano sollevare pesi senza sollevare i pesi! E come si fa? Dal racconto personale di Samantha scopriamo quasi tutto sulla vita degli astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale, ma non solo!
Perché poi bisogna andarci in questo laboratorio speciale? Lì si fanno esperimenti che sulla Terra non è possibile fare, esperimenti che ci aiutano a capire qualcosa in più sul mondo in cui viviamo e sul nostro corpo. Sì, perché il nostro corpo, e il nostro cervello, nello spazio hanno comportamenti diversi. Al punto che al ritorno da una missione spaziale si hanno “gambe da dinosauro”, anche se è solo una percezione del cervello!
Ma non andiamo oltre…per ora lasciamo volare la fantasia per essere travolti dalle pagine di un libro dedicato proprio a chi osa volare.
Agnese Sonato
- redattrice di PLaNCK e ricercatrice dell’Università di Padova