La lezione dei “piccoli maestri”
Cosa succede quando uno scrittore entra in classe e inizia a leggere il suo libro preferito? Ecco due progetti di lettura a misura di bambini
Di solito, se ne abbiamo voglia (e non sempre ne abbiamo), leggiamo un libro per conto nostro. Un libro che ci siamo scelti, o che ci hanno regalato, o che un nostro insegnante ci ha dato il compito di leggere. Dobbiamo concentrarci e leggere con gli occhi, cercando di comprendere quello che c’è scritto, seguendo la storia che c’è dentro.
Tutti – soprattutto gli adulti – dicono che è bello leggere un libro, che chi non legge si perde un sacco di cose. Sarà. Ma forse non è sempre né così bello né così facile. Forse perché lo diventi bisogna trovare una strada diversa.
Ci hanno provato loro, i Piccoli maestri, su un’idea di uno scrittore americano che ha dato vita a uno spazio per seguire i ragazzi dopo la scuola. Nascono inizialmente a Roma, per poi arrivare anche a Milano e a Benevento. E come tutte le buone idee che raccolgono consensi, questo progetto si sta diffondendo anche in altre città italiane. A Venezia, a sostegno delle librerie in difficoltà, tra le varie iniziative è stata promossa la stessa idea, ed ecco dunque i Piccoli maestri veneziani.
Ma che cosa fanno in concreto?
Un gruppo di scrittori ha pensato: ma perché non andiamo noi nelle classi a leggere qualcosa che ci è piaciuto davvero? Il libro tra le mani che passa attraverso le parole, la passione spontanea di chi legge e l’ascolto. Un incontro che non lascia mai indifferenti. Magari all’inizio non ti interessa, ma dopo non puoi fare a meno di ascoltare. Prima un po’ a spizzichi, e poi, all’improvviso, ti ritrovi dentro la storia. Non fai la fatica di leggere, di decidere di prendere il libro, di passare da una riga all’altra senza perdere il segno e l’attenzione. No, c’è qualcuno che lo fa per te. E lo fa bene.
A scuola, dunque, si possono fare tante cose interessanti, diverse dal solito. Oltre ai Piccoli maestri, c’è un altro bel progetto che gli insegnanti potrebbero sfruttare, quello di Scuola Twain, ideato dal professor Matteo Righetto. Come si legge nel manifesto, “Scuola Twain è un progetto di lettura e scrittura creativa…” e sviluppa in ogni studente le capacità e le abilità della lettura e della narrazione per ispirare i giovani di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, nella convinzione che oltre a offrire uno sviluppo e una crescita culturale, esse scatenino la fantasia e diano fiducia, insegnino il rispetto di sé e migliorino la capacità della comunicazione e delle relazioni interpersonali e sociali. Provare per credere.
Valeria Capuano
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Per informazioni:
piccolimaestri.info@gmail.com (Roma), piccoli.maestrive@gmail.com (Venezia)