La classe dei banchi vuoti
Esce oggi il libro che raccoglie le storie di giovanissime vittime di mafia. Racconti per ragazzi, ispirati a vicende reali, scritti da don Luigi Ciotti.
“Certo è una complessa sfida educativa, ma una sfida che vale la pena di affrontare. Accompagnare i bambini ad aprire gli occhi sul mondo, metterli a conoscenza, con la dovuta delicatezza, anche dei suoi aspetti più brutti e dolorosi, vuol dire non solo prepararli alla vita, ma porre le basi di una società di persone consapevoli e responsabili. Le mafie sono anche risultato di un grande vuoto di responsabilità, di un vuoto di amore per il bene comune”. Sceglie queste parole don Luigi Ciotti per spiegare le ragioni che l’hanno convinto a scrivere questo libro: La classe dei banchi vuoti (collana I bulbi dei piccoli, Edizioni Gruppo Abele) si rivolge ai ragazzi e racconta vicende che, solitamente, si sarebbe tentati di nascondere a un lettore giovane. E invece no, di mafia e vittime di mafia bisogna parlare, l’importante è usare le parole giuste.
Fra bambini era tutto molto chiaro: poche parole, uno spintone, un’occhiataccia e si capiva subito da che parte stavi. Per gli adulti sembrava più complicato: quasi nessuno osava affrontare apertamente quelli là.
Il libro, che si offre come occasione di incontro e confronto tra adulti e ragazzi, accoglie nove storie di giovani vittime della violenza mafiosa. Ogni capitolo racconta vicende da affidare alla memoria di tutti, anche attraverso l’impegno di chi quotidianamente combatte l’indifferenza e l’illegalità.
I testi sono di don Luigi Ciotti, fondatore e presidente del Gruppo Abele e di Libera, le illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini.
Redazione Prime Pagine