Il coronavirus e noi: i giorni sospesi dei bambini coraggiosi
Quante domande, quanti dubbi, quante incertezze. Sono giorni strani, per tutti. Per gli adulti ma anche per i bambini.
Siamo a casa ormai da oltre un mese. Passiamo tutto il giorno con la nostra famiglia, i genitori, i fratelli e, a volte, pure i nonni. Tutto sommato stiamo bene, non ci possiamo lamentare: in casa si parla, si gioca, si legge, si guardano film. Ma se da un lato questa condizione ci piace, dall’altro ci sembra assai “strana”: non siamo in vacanza ma non possiamo tornare in classe, dobbiamo studiare da casa, e siamo lontani anche dai nostri amici, di cui sentiamo sempre di più la mancanza. I grandi ci hanno detto che a scombussolare le nostre abitudini quotidiane è stato il coronavirus.
Ma come possiamo comprendere davvero quello che sta accadendo? Semplice, affidandoci agli esperti.
L’Unicef ha divulgato una guida per i genitori in otto punti, nel tentativo di aiutare i bambini a superare l’ansia e lo stress legati all’emergenza sanitaria da Covid-19, attraverso un programma che punta sulla condivisione delle emozioni e l’ascolto. “Fateli parlare e ascoltate, spiegate le cose in modo comprensibile, mostrategli come proteggere se stessi e i loro amici, rassicurateli”. Qui la pagina dell’Unicef dedicata al Covid-19.
“Mamma, papà: ma perché vanno tutti in giro con la mascherina?”. Eh, infatti, perché? Anche la Fondazione Umberto Veronesi si sta dando da fare in questo senso, proponendo i consigli degli esperti per rendere utili le ore da trascorrere in casa. E, infine, in questo video che vi proponiamo, i ragazzi dell’Ospedale dei Pupazzi, progetto del Sism, Segretariato italiano studenti di medicina, spiegano il coronavirus ai più piccoli. Fatelo vedere ai vostri genitori, siamo certi che anche a loro piacerà.
Redazione Prime Pagine